HO LA PANCIA GONFIA
Ma che vuol dire avere la pancia gonfia?
In realtà dietro questa frase che noi nutrizionisti ci sentiamo dire quotidianamente, c’è una sintomatologia molto variabile, che è associata a diversi tipi di disturbi e patologie.
Avere la pancia gonfia non è infatti una condizione di normalità.
Se non puoi mangiare i legumi perché ti gonfiano da scoppiare, non è colpa dei legumi, è che il tuo intestino ha qualche problema.
Se dopo che hai mangiato la pizza devi aprire la cerniera dei pantaloni e non riesci più a richiuderla, non è colpa della pizza, è che il tuo intestino ha qualche problema.
Andiamo quindi a descrivere meglio i sintomi che rientrano nella descrizione “ho la pancia gonfia”.
😖 Sensazione di pienezza subito dopo mangiato, anche se non si è mangiato molto. E’ indipendente dal tipo di cibo che si mangia; è che mettendo cibo nello stomaco si ha subito la sensazione di pesantezza o peggio di eccessiva pienezza (mi sento scoppiare), spesso associata a doloretti o acidità.
Spesso si hanno eruttazioni ripetute e quasi compulsive.
Il problema riguarda quindi lo stomaco, si tratta probabilmente di una dispepsia, ovvero una cattiva digestione intestinale.
Essa può avere varie cause, tipo troppo poca produzione di acido, o di enzimi digestivi, oppure masticazione troppo scarsa a causa di problemi alla bocca, o anche a causa dello stress che promuove un modo di mangiare troppo veloce e compulsivo.
Insomma, dietro una banale dispepsia c’è tutto un mondo di disfunzionalità da indagare, onde evitare che la cattiva digestione gastrica induca altri disturbi conseguenti.
😖 Il gonfiore peggiora durante la giornata, si passa dalla pancia piatta del mattino ad una specie di palloncino la sera, che impedisce completamente di chiudere in alcun modo la cerniera dei pantaloni.
Questo gonfiore è associato a sensazione di peso al basso ventre, spesso anche a flatulenze frequenti che possono essere maleodoranti (disbiosi putrefattiva) o poco o niente odorose (disbiosi fermentative).
Può essere associato ad alcuni alimenti in particolare, che variano da persona a persona a seconda del tipo di problema che sta dietro questa disbiosi.
La maggior parte dei pazienti gonfiano in seguito ad assunzione di farinacei (pane pizze biscotti pasta ecc).
Questa è quasi sempre la classica disbiosi fermentativa, sviluppatasi solitamente a seguito di abusi di questi alimenti oltre la reale capacità della loro corretta digestione.
Tali alimenti peraltro contengono spesso notevole quantità di glutine, che se assunto con quotidiana frequenza in dosi elevate può condurre a infiammazione della mucosa del tenue, e di conseguenza a malassorbimento nonché a proliferazione eccessiva dei ceppi batterici fermentanti.
Sono anche alimenti lievitati, che spesso sono poco lievitati (lievitazione troppo veloce), cosa che va a peggiorare lo stato di disbiosi.
😖 Sensazione di pesantezza, gonfiore, fastidio, associata a crampi, dolori al basso ventre, dolori lombari.
Spesso la situazione deve risolversi velocemente con una evacuazione che a volte è faticosa e a volte più o meno diarroica.
Questa sintomatologia è molto spesso associata a stress prolungato, con conseguente somatizzazione in posture emotive che irrigidiscono il diaframma, con ripercussione su altri muscoli posturali del collo e del tronco.
Questa condizione si ripercuote quindi sugli altri organi interni della digestione, scombinando il buon andamento della stessa.
👀 Tutti questi sintomi sono campanelli d’allarme che dovresti ascoltare, perché ti danno informazioni sul tipo di errori che sta commettendo o di problemi che ti hanno disturbato.
Queste informazioni sono un po’ criptate, è vero, e a volte anche per noi nutrizionisti è difficile interpretarle.
In realtà ci vuole un po’ di pazienza, ma le cose possono risolversi o almeno migliorare assai.
😇 Come fare?
Se anche tu “hai la pancia gonfia” prendi nota accuratamente per un periodo di alcune settimane di tutti i tuoi sintomi: quando compare il gonfiore, in seguito a quali alimenti introdotti, che tipo di gonfiore, se è associato ad altri disturbi, ecc.
Scrivi tutto ciò in un foglio.
Quindi parlane con il tuo nutrizionista.